Tour de France 2020, Top/Flop del Giorno
La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2020.
TOP
Daniel Martinez (EF): Il colombiano dimostra di avere un’ottima condizione e tanto talento andandosi a prendere di forza una tappa che sembrava essergli sfuggita dalle mani. Si aggancia in ritardo alla fuga, lavora un po’ troppo con Carthy sulla prima salita di giornata e rischia di farsi sfuggire il successo quando gli scappa via Schachmann. Alla fine però riesce a rientrare sul tedesco tirando da solo tutto il tempo e a battere nella volata finale un Kamna che sicuramente aveva potuto risparmiare molte più energie rispetto a lui. Vittoria di qualità, non certo di tattica. Per ora è sufficiente, ma dovrà migliorare anche l’altro aspetto per diventare un corridore completo.
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma): Il duo sloveno è il gran vincitore di giornata tra gli uomini di classifica. L’attacco di Tadej e l’immediata risposta di Primoz fanno esplodere la corsa nel finale, permettendo a entrambi di guadagnare su tutti i rivali più diretti: il primo si riprende la maglia bianca, il secondo consolida la gialla. In questo momento sono i due più forti in salita, ma non era scontato che capitalizzassero con un’azione del genere. Bravi.
Richie Porte (Trek-Segafredo): Tra i big la vera sorpresa è lui. È l’unico che sembra davvero avere la possibilità di rientrare sulla coppia slovena, operazione che cerca disperatamente di compiere staccando anche scalatori più quotati come Landa (che poi rientra nel finale) e Lopez all’interno dell’ultimo chilometro. L’australiano è in crescita e se non dovesse vivere giornate di crisi potrebbe davvero credere in un piazzamento importante in classifica generale.
FLOP
Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step): Alzi la mano chi non ha pensato che fosse il grande favorito della fuga di giornata. Il francese si muove presto per essere sicuro di far parte del tentativo buono, poi corre sempre all’inseguimento. Che potesse andare in difficoltà negli ultimi due chilometri, durissimi, era pronosticabile: che si staccasse già sulla penultima salita, perdendo le ruote di corridori meno quotati, non era così scontato. E dire che c’è chi pronosticava un altro anno da classifica generale per lui.
Egan Bernal (Ineos-Grenadiers): Lo sconfitto di oggi tra gli uomini di alta classifica. Il colombiano fa lavorare la squadra sulla penultima salita di giornata, mandando anche Carapaz in avanscoperta, ma si scioglie non appena partono gli attacchi negli ultimi chilometri. Stavolta non sembra neanche lucido nella gestione delle energie: si stacca, forza per rientrare e poi naufraga negli ultimi 800 metri, passando dal mancare l’aggancio ai primi inseguitori a essere ripreso da Uran. “Gli altri sono più forti, dobbiamo accettarlo”. Plauso per la sincerità.
Guillaume Martin (Cofidis): Il filosofo avrà molto da rimuginare sulla giornata di oggi, che quasi certamente gli toglie l’ambizione di lottare per il podio. Forse segnato dalle cadute dei giorni scorsi, il francese perde contatto già sulla penultima salita e non sembra gestire bene le energie, chiudendo con più di 2’30” di ritardo dalla maglia gialla. Nel finale viene superato anche da Bardet, il quale non finisce in questo articolo perché gli si concede l’attenuante della caduta che ne ha certamente condizionato la prestazione.
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